Specializzati in riabilitazione dei disordini muscolo scheletrici

Intervista al professor Marco Testa, coordinatore del Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici. Scadenza iscrizioni: 27 Novembre 2020

“Ogni momento di insegnamento fa riferimento ad un quadro generale di programmazione che rispetta i più moderni principi della didattica” spiega il dott. Marco Testa, Coordinatore del Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici e docente presso il Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Genetica, Oftalmologia e Scienze Materno-Infantili dell'Università degli Studi di Genova - Campus di Savona. L’architettura didattica del master è stata progettata in collaborazione con ricercatori dell’Istituto di Tecnologie Didattiche del CNR, a partire dalla struttura originaria e dai contenuti ereditati dalla collaborazione internazionale con la Vrije Universiteit Brussel, secondo i principi dell’Instructional Design. “Le lezioni frontali, la discussione dei casi clinici, l’addestramento alle tecniche, il tirocinio supervisionato e la preparazione della tesi - precisa il professore - sono basati su specifici e omogenei pattern didattici. Queste attività sono volte all’apprendimento di competenze di alto profilo nella riabilitazione dei disordini muscolosheletrici e alla acquisizione di precise abilità tecnico-manuali necessarie all’esecuzione di mobilizzazioni artrocinematiche e manipolazioni articolari e vertebrali”.

Professore, guardando alla didattica, cosa imparano gli iscritti al master? 
“Tutto il percorso didattico è orientato verso lo sviluppo di competenze valutative e terapeutiche tese a offrire una specializzazione in Fisioterapia Muscoloscheletrica e Reumatologica, come prevista dalla Legge n. 43 del 2 febbraio 2006. In particolare lo studente acquisisce la capacità di giungere a una diagnosi funzionale e di effettuare uno screening orientato alla diagnosi differenziale, di esprimere una prognosi, di costruire un piano di trattamento adeguato e di scegliere gli strumenti di misurazione dell’outcome più indicati allo specifico quadro clinico. Inoltre gli studenti apprenderanno l’esecuzione di tecniche di mobilizzazione artrocinematica e manipolazione raffinate e precise. Grazie a questo programma e alla discussione dei casi clinici si garantiscono competenze di alto livello immediatamente applicabili nella pratica professionale quotidiana. Un altro punto molto importante riguarda l’aggiornamento: insieme ai contenuti aggiornati allo stato dell’arte, si forniscono agli studenti le competenze per aggiornarsi in modo autonomo e potersi confrontare con la veloce obsolescenza delle conoscenze in ambito sanitario”.

Sono previsti degli stage… 
“Il tirocinio supervisionato viene condotto solo da docenti del master. In questo modo possiamo garantire una continuità didattica tra la fase di insegnamento e quella di messa in pratica delle conoscenze acquisite in aula”. Si svolge presso centri convenzionati privati e pubblici e da un paio di anni abbiamo attivato una struttura di tirocinio interna al Campus che unisce al servizio formativo anche un servizio gratuito di cura al territorio.

Parliamo di internazionalizzazione: possiamo dire che questo master apre diverse finestre verso l’estero… 
“Il master non deve limitarsi alla sola attività didattica in aula, ma deve aprirsi verso l’esterno e disseminare sia il messaggio culturale che il materiale culturale e scientifico prodotto. Nell’ambito del master vengono periodicamente organizzate giornate gratuite di formazione specialistica aperte al pubblico (Capita Selecta e Graduation Day) con il coinvolgimento di docenti e ricercatori italiani e stranieri nell’ambito delle scienze riabilitative. L’occasione permette la creazione e il rinforzo di legami di collaborazione con istituzioni di didattica e ricerca italiane ed estere. Non solo, ma grazie al progetto Erasmus studio, al quale partecipiamo da una decina d’anni, gli studenti hanno l’occasione di preparare tesi sperimentali nell’ambito della biomeccanica e artrocinematica articolare all’Università di Brussel (VUB).

A chi è rivolto il master e quali sono le modalità di partecipazione? 
“L’accesso è riservato ai soli fisioterapisti e avviene tramite una selezione per titoli e una prova scritta. L’esame si svolge nelle aule computer del Campus di Savona, utilizzando il sistema di E-Learning dell’Università di Genova. Consiste in un questionario a risposte multiple, con alcuni quesiti in lingua inglese, su argomenti di pertinenza del campo della fisioterapia muscolo scheletrica comprendenti competenze cliniche e conoscenze di base. Sono presenti anche quesiti sulla statistica e metodologia della ricerca”.

Anche l’impegno nella ricerca è un plus offerto dal master… 
“Parallelamente alla didattica e alla disseminazione scientifica, è forte l’impegno verso lo sviluppo di un’attività di ricerca collegata al master. Su questo punto, che è considerato fondamentale nella futura evoluzione del Master, si è continuato a lavorare in termini di contatti con realtà nazionali e internazionali per creare i presupposti perché si possano attivare progetti in partnership sui disordini muscoloscheletrici. Grazie ai fondi generati dal master sono state finanziate alcune borse di dottorato ed alcuni assegni di ricerca ed è stato allestito un laboratorio didattico, REHELAB (Rehabilitation and Engineering Laboratory) nel quale si sviluppano attività di ricerca scientifica collegate e di supporto alla didattica del Master RDM”.

Che difficoltà incontra un neolaureato in fisioterapia che entra nel mercato del lavoro? 
“Purtroppo anche per i fisioterapisti appena laureati l’inserimento lavorativo non è semplice. I posti a tempo indeterminato nelle strutture pubbliche coprono una quota irrilevante dell’offerta, per cui la condizione lavorativa del fisioterapista nei primi anni dopo la laurea è spesso quella di una prestazione d’opera presso centri riabilitativi privati, sottopagata e senza alcuna caratteristica di libera professione nel senso vero del termine. Per installarsi come libero professionista, in un proprio studio professionale, sono necessarie competenze avanzate che non sono ricomprese nel corso di studi triennale”.

Quali sono gli sbocchi occupazionali offerti dal master? 
“Il nostro master è mirato a fornire le competenze avanzate che permettono al fisioterapista di assumersi a pieno titolo la responsabilità di aprire un proprio studio e di proporsi sul territorio come professionista sanitario autonomo. 
Una recente indagine condotta sugli ex studenti del master ha accertato che quasi il 90% modifica in meglio la propria posizione professionale dopo aver conseguito il titolo di master e questo miglioramento corrisponde quasi nella totalità dei casi nella apertura di un proprio studio professionale”.

Sono previsti moduli didattici dedicati ad approfondire il rapporto tra il fisioterapista e il paziente? 
“Non sono presenti specifici moduli perché ogni momento della didattica che riguarda gli aspetti di pratica professionale è centrato sul paziente. La visione su cui è costruita la metodologia di ragionamento clinico insegnata nel master è quella biopsicosociale derivante dall’International Classification for Functioning. I valori del paziente sono tenuti in massimo conto e la scelta terapeutica deriva dalla mediazione tra questi, le competenze del fisioterapista e le prove di efficacia fornite dalla letteratura scientifica, nel rispetto dei principi della Evidence Based Clinical Practice”.