L’identikit dei Laureati in Medicina e Chirurgia

Nel giorno dei test di ingresso 2017 per l’accesso al percorso a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, AlmaLaurea traccia l’identikit formativo e professionale dei laureati di questo indirizzo disciplinare.

Chi sono e cosa fanno gli studenti che scelgono questo corso? Qual è la loro condizione occupazionale nel breve e medio periodo una volta conseguito il titolo? Nel giorno dei test di ingresso 2017 per l’accesso al percorso a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea traccia l’identikit formativo e professionale dei laureati di questo indirizzo disciplinare che hanno svolto e concluso l’intero percorso.
 
Il Profilo dei laureati in Medicina e Chirurgia
Il Rapporto AlmaLaurea sul Profilo dei laureati mostra come gli studenti che scelgono di iscriversi al percorso a ciclo unico in Medicina e Chirurgia provengono in larga parte da un liceo scientifico (59%) o classico (32%).
Giovani che si laureano in media a 27 anni e impiegano 7,3 anni per conquistare il titolo, con un voto medio di laurea pari a 110.
Questi laureati frequentano nel 71% dei casi la maggioranza delle lezioni e durante gli studi universitari svolgono un buon numero di stage formativi (42% dei casi).
E una volta concluso l’intero percorso 65 laureati su cento si dichiarano soddisfatti della scelta fatta, tanto che potendo tornare indietro confermerebbero corso e ateneo.

 

 

I laureati in Medicina e Chirurgia alla prova del lavoro
L’88% dei medici dopo la laurea è impegnato in un’attività di formazione, in particolare: tirocinio (70%), scuola di specializzazione post-laurea (39%) e collaborazione volontaria (29%).
Quando arrivano sul mercato del lavoro, già a dodici mesi dalla laurea, hanno un ottimo tasso di occupazione: lavora il 64% dei laureati, considerando anche quanti sono in formazione retribuita. La prima occupazione, sebbene nella stragrande maggioranza dei casi abbiano iniziato a lavorare solo una volta conseguito il titolo a ciclo unico (86%), è raggiunta a 2,3 mesi dall’inizio della ricerca del lavoro. Elevata anche la quota di laureati che svolge un’attività autonoma (46%). Già ad un anno le retribuzioni sono elevate, 1.530 euro netti mensili.
 
A cinque anni dal titolo il quadro migliora ulteriormente. Il tasso di occupazione per i medici, sempre considerando anche quanti sono in formazione retribuita, arriva al 95%. Il lavoro autonomo si attesta al 51%, e le retribuzioni raggiungono i 1.810 euro netti mensili.
Nella quasi totalità dei casi i laureati in Medicina e Chirurgia si inseriscono nell’ambito della sanità (89%). Ma quello che fanno è quello per cui hanno studiato? Per 97 medici su cento la laurea è richiesta per legge e 89 su cento utilizzano in modo elevato le competenze apprese con la laurea.

 

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