La professione di Ingegnere edile e ambientale

AlmaLaurea analizza le caratteristiche formative e occupazionali dei laureati che svolgono la professione di Ingegnere edile e ambientale.

I dati AlmaLaurea su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati permettono di tracciare l'identikit degli Ingegneri edili e ambientali.

 

Il Profilo

Il focus analizza le performance formative di 1.426 laureati magistrali del 2012, che a cinque anni dal titolo dichiarano di svolgere la professione Ingegneri edili e ambientali. Giovani che hanno conseguito una laurea magistrale biennale o a ciclo unico (rispettivamente 76% e 24%), in ambito soprattutto ingegneristico (55,8%) e architettura (43,4%). In particolare, sono laureati delle classi di laurea in Ingegneria civile (40,9%), Architettura e ingegneria edile-architettura (33,4%), Ingegneria per l'ambiente e il territorio (12,3%) e Ingegneria dei sistemi edilizi (9,9%).

Si tratta di una professione maggiormente diffusa tre gli uomini (64,7%), intrapresa da laureati provenienti da contesti familiari in cui la presenza del titolo di laurea è superiore alla media del complesso dei laureati (il 32,8% ha almeno un genitore con il titolo di laurea).

Raggiungono il titolo a 27,2 anni, in linea con la media. La maggioranza termina gli studi entro un anno fuori corso (65,3% rispetto al 76,4%), con un voto medio di laurea pari a 107 poco al di sopra della media (106,8). Nel loro curriculum formativo, anche se in misura minore alla media, sono presenti i tirocini svolti durante gli studi (43,9% rispetto il 48,4%) ed esperienze internazionali (13,4% rispetto al 14,3%). Si dichiarano decisamente soddisfatti del percorso universitario appena concluso tanto che, potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 69,9% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo (è il 65,2% a livello complessivo).

 

Condizione occupazionale

Nell’analisi della figura professionale degli Ingegneri edili e ambientali è fondamentale tenere presente che oltre i due terzi, una volta terminati gli studi universitari, prosegue con la formazione post-laurea (69,1%): in particolare stage in azienda (28,4%), collaborazioni volontarie con docenti, esperti, professionisti, ecc. (23,9%), corsi di formazione professionale (18,4%), master universitari di secondo livello (9,1%). L'80,1% inizia a lavorare una volta portato a casa il titolo di laurea (rispetto alla media del 66%) e la prima occupazione post-laurea arriva davvero molto velocemente: entro i 5,8 mesi contro i 7,0 del complesso dei laureati magistrali occupati.

Si inseriscono soprattutto in ambito privato (89% rispetto al 72,5%), dove svolgono in particolare un lavoro autonomo, come libero professionista (52,9% rispetto al 21,1%). La retribuzione è superiore alla media: 1.466 euro netti mensili rispetto ai 1.415 euro della popolazione. Si inseriscono soprattutto nell’edilizia (66,7%) e nelle consulenze professionali (12%). Per l’82,6% degli Ingegneri edili e ambientali il titolo universitario acquisito è considerato molto efficace o efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, un valore nettamente superiore alla media pari al 61,2%. Il 65,2% dichiara di utilizzare le competenze apprese all’università in misura elevata (è il 48,8% per il complesso dei laureati magistrali).

La soddisfazione complessiva per il lavoro svolto è buona e pari a 7,4 punti su una scala da 1 a 10, in linea con la media.

 

Pubblicato su "Il Sole 24 Ore - Scuola24" il 21 maggio 2018