La professione di Architetto

AlmaLaurea analizza le caratteristiche formative e occupazionali dei laureati che svolgono la professione di Architetto.

Il Profilo

Il focus analizza le performance formative di 1.553 laureati di secondo livello del 2012, che a cinque anni dal titolo dichiarano di svolgere la professione di Architetto. Giovani che hanno conseguito una laurea magistrale biennale o a ciclo unico (rispettivamente 59,8% e 40,2%), nella quasi totalità nella classe di laurea in Architettura e ingegneria edile-architettura (96,7%).

Si tratta di una professione lievemente più diffusa tra le donne (52,5%), intrapresa da laureati provenienti da contesti familiari in cui la presenza del titolo di laurea è superiore alla media (il 36,4% ha almeno un genitore con il titolo di laurea; è il 30,3% per il complesso dei laureati).

Raggiungono il titolo a 27,0 anni, in linea con la media. La maggioranza termina gli studi entro un anno fuori corso (61,8% rispetto al 76,4%), con un voto medio di laurea pari a 108,1 al di sopra della media (106,8). Nel loro curriculum formativo sono presenti, in misura superiore alla media, i tirocini svolti durante gli studi (67,9% rispetto il 48,4%) e le esperienze internazionali (20,4% rispetto al 14,3%). Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 60,7% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo (è il 65,2% a livello complessivo).

 

Condizione occupazionale

Nell’analisi della figura professionale degli Architetti è fondamentale tenere presente che il 71,6%, una volta terminati gli studi universitari, prosegue con la formazione post-laurea: in particolare svolgono collaborazioni volontarie con docenti, esperti, professionisti, ecc. (34,5%), stage in azienda (27,3%), tirocini e praticantati (21,6%), ma anche corsi di formazione professionale (17,3%). Il 72,5% inizia a lavorare solo una volta portato a casa il titolo di laurea (rispetto alla media del 66,0%) e la prima occupazione post-laurea arriva davvero molto velocemente: entro 5,8 mesi contro 7,0 del complesso dei laureati di secondo livello occupati.

Si inseriscono soprattutto in ambito privato (95,3% rispetto al 72,5%), dove svolgono in particolare un lavoro autonomo come libero professionista (69,3% rispetto al 21,1%). La retribuzione è inferiore alla media: 1.280 euro netti mensili rispetto ai 1.415 euro della popolazione. Si inseriscono soprattutto nell’ambito dell’edilizia (72,7%), ma anche delle attività di consulenza e professionali (16,4%). Per l’85,5% degli Architetti il titolo universitario acquisito è considerato molto efficace o efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, un valore nettamente superiore alla media pari al 61,2%. Il 56,5% dichiara di utilizzare le competenze apprese all’università in misura elevata (è il 48,8% per il complesso dei laureati di secondo livello).

La soddisfazione complessiva per il lavoro svolto è buona e pari a 7,4 punti su una scala da 1 a 10, in linea con la media.