La professione di Statistico

AlmaLaurea analizza le caratteristiche formative e occupazionali dei laureati che svolgono la professione di statistico

Il Profilo

Il focus analizza le performance formative dei laureati di secondo livello del 2012 che a cinque anni dal titolo dichiarano di svolgere la professione di Statistico. Giovani che hanno conseguito una laurea magistrale biennale in ambito soprattutto Economico-Statistico (71,7% dei casi), in particolare nelle classi di laurea in Scienze statistiche (38,4%) o Scienze statistiche attuariali e finanziarie (19,9%).
Si tratta di una professione a prevalenza maschile (55,2%), intrapresa da laureati provenienti da contesti familiari in cui la presenza del titolo di laurea è inferiore alla media (il 24,1% ha almeno un genitore con il titolo di laurea; è il 30,3% per il complesso dei laureati).
Raggiungono il titolo a 26,2 anni (la media è 27,4). La maggioranza termina gli studi entro un anno fuori corso (85,3% rispetto al 76,4% della media), con un voto medio di laurea pari a 109,2, al di sopra della media (106,8). Nel loro curriculum formativo sono frequenti i tirocini svolti durante gli studi (41,0% rispetto il 48,4%) e le esperienze internazionali (22,4% rispetto al 14,3%). Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 66,8% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo (è il 65,2% a livello complessivo).

 

Condizione occupazionale

Nell’analisi della figura professionale dello Statistico è fondamentale tenere presente che il 75,2%, una volta terminati gli studi universitari, prosegue con la formazione post-laurea: in particolare svolgono stage in azienda (43,1%), ma anche attività sostenute da borsa di studio (15,1%) e dottorato di ricerca (14,4%). Il 61,4% inizia a lavorare solo una volta conseguito il titolo di laurea (rispetto alla media del 66,0%) e la prima occupazione post-laurea arriva entro 4,6 mesi rispetto ai 7,0 del complesso dei laureati di secondo livello occupati.
Si inseriscono soprattutto in ambito privato (80,6% rispetto al 72,5%), con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato (64,2% rispetto al 50,3%). La retribuzione è superiore alla media: 1.756 euro netti mensili rispetto ai 1.415 euro del complesso. Si inseriscono soprattutto nei rami del credito e assicurazione (28,6%), informatica (12,5%) ma anche istruzione e ricerca (9,8%). Per il 74,2% degli Statistici il titolo universitario acquisito è considerato molto efficace o efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, un valore nettamente superiore alla media pari al 61,2%. Il 70,2% dichiara di utilizzare le competenze apprese all’università in misura elevata (è il 48,8% per il complesso dei laureati di secondo livello).
La soddisfazione complessiva per il lavoro svolto è buona e pari a 7,9 punti su una scala da 1 a 10, lievemente superiore alla media (7,5).

 

 

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