La professione di Avvocato

AlmaLaurea analizza le caratteristiche formative e occupazionali dei laureati che svolgono la professione di Avvocato

Il Profilo

Il focus analizza le performance formative dei laureati di secondo livello del 2012, che a cinque anni dal titolo dichiarano di svolgere la professione di Avvocato. Giovani che hanno conseguito nella maggioranza dei casi una laurea magistrale a ciclo unico (99,5%) in Giurisprudenza (leggi il focus "Cinque cose che devi sapere se hai scelto di studiare Giurisprudenza").

Si tratta di una professione a prevalenza femminile (57,2%), intrapresa da laureati provenienti da contesti familiari in cui la presenza del titolo di laurea è superiore alla media (il 41,3% ha almeno un genitore con il titolo di laurea; è il 30,3% per il complesso dei laureati).
Raggiungono il titolo a 26,2 anni (la media è 27,4 anni). La maggioranza termina gli studi entro un anno fuori corso (64,1% rispetto al 76,4% della media), con un voto medio di laurea pari a 102,3 (la media complessiva è pari a 106,8). Nel loro curriculum formativo sono presenti in misura decisamente inferiore alla media i tirocini svolti durante gli studi (8,4% rispetto al 48,4% del complesso). Le esperienze di studio internazionali riguardano il 13,5% degli avvocati (è il 14,3% sul totale degli occupati). Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 69,4% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo (è il 65,2% a livello complessivo).

 

 

Condizione occupazionale

Nell’analisi della figura professionale dell’Avvocato è fondamentale tenere presente che il 99,3%, una volta terminati gli studi universitari, prosegue con la formazione post-laurea, necessaria all’avvio della libera professione: in particolare, svolgono tirocini e praticantati (97,5%), ma anche collaborazioni volontarie non retribuite con docenti, esperti e liberi professionisti (28,6%) e scuole di specializzazione (20,1%). L’entrata nel mercato del lavoro è quindi posticipata: il 79,8% inizia a lavorare solo una volta conseguito il titolo di laurea (rispetto alla media del 66,0%) e la prima occupazione post-laurea arriva entro 17,1 mesi dopo il conseguimento del titolo rispetto ai 10,2 mesi del complesso dei laureati di secondo livello occupati.

A cinque anni dalla laurea nella quasi totalità risultano occupati in ambito privato (98,0% rispetto al 72,5%), come liberi professionisti (86,1% rispetto al 21,1%). La retribuzione è pari a 1.116 euro netti mensili rispetto ai 1.415 euro del complesso. Si inseriscono soprattutto nel ramo della consulenza legale (94,2%) Per il 99,0% degli Avvocati il titolo universitario acquisito è considerato molto efficace o efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, un valore nettamente superiore alla media pari al 61,2%. Il 76,8% dichiara di utilizzare le competenze apprese all’università in misura elevata (è il 48,8% per il complesso dei laureati di secondo livello).

La soddisfazione complessiva per il lavoro svolto è buona e pari a 7,3 punti su una scala da 1 a 10, lievemente inferiore alla media complessiva (7,5). Gli aspetti per i quali sono maggiormente soddisfatti sono la coerenza con gli studi fatti (8,5 rispetto a 7,0), l’utilizzo delle competenze acquisite all’università (7,4 rispetto al 6,6) e le prospettive di carriera (7,1 rispetto al 6,6).

 

 

 

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