Ingegneri nel campo del machine learning

Tornare a lavorare e a formarsi in Italia nel campo del digitale: Fabio Di Ninno, laureato magistrale in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, oggi è assunto in CSI Piemonte nel team del machine learning.

Dalla Spagna all’Italia per lavorare in CSI, Consorzio per il Sistema Informativo del Piemonte, con un contratto di alto apprendistato che unisce formazione e lavoro su progetti innovativi ad alto impatto sociale. La storia di Fabio Di Ninno, 26 anni, nato a Torino e laureato magistrale in Ingegneria Informatica al Politecnico del capoluogo Piemontese. “La scelta di rientrare in Italia - racconta Fabio - è dipesa dall’offerta di CSI a cui mi sono candidato tramite AlmaLaurea: in particolare, l’unione tra formazione e lavoro nel campo del digitale che permette di valorizzare i giovani e di farli crescere all’interno di cotesti di ricerca dinamici e tesi a migliorare i servizi offerti ai cittadini”.

Come hai iniziato il tuo percorso formativo?
“Dopo il diploma conseguito al liceo Scientifico, ho proseguito gli studi iscrivendomi al corso di primo livello in Ingegneria Informatica del Politecnico di Torino. In quegli anni ho maturato una conoscenza approfondita nell’ambito di matematica, fisica, chimica ed ingegneria, dotandomi di tutti gli strumenti e le metodologie scientifiche necessarie per affrontare le questioni più complesse in modo rigoroso. Prima di conseguire il titolo e proseguire con la magistrale, sempre al Politecnico in Ingegneria Informatica, ho scelto di svolgere, su iniziativa personale, un’esperienza di nove mesi, nel Regno Unito: da marzo ad ottobre del 2015 sono stato a Woking e ho lavorato come ragazzo alla pari”.

Cosa ti ha spinto a fare un’esperienza internazionale di questo tipo?
“Mi ha permesso non solo di capire come si vive in paese straniero, immergendomi nello stile di vita e nelle tradizioni di quel luogo, ma anche di imparare a gestire le responsabilità. Ogni giorno dovevo accompagnare i figli della famiglia ospitante, rispettivamente di 10 e 12 anni, a scuola, cucinare i pasti e condividere con loro momenti di gioco e di studio. È stato molto formativo e mi ha permesso di maturare delle skill relazionali importanti, utili sia nel lavoro sia nella vita di tutti i giorni; allo stesso tempo ho avuto l’opportunità di migliorare il mio inglese parlando con i diversi membri della famiglia”.

Dopo questa esperienza, hai proseguito gli studi con la magistrale; che tipo di competenze hai maturato?
“La mia specializzazione si concentrava soprattutto sulla progettazione e gestione di software, sistemi informativi aziendali che supportano l'organizzazione e rispondo alle esigenze delle imprese. Tutti gli insegnamenti di questo indirizzo di studi sono in inglese il che, mi ha permesso di avere padronanza del linguaggio tecnico del mio settore. Non solo, ma grazie ai lavori svolti in team, ho migliorato anche le mie competenze relazionali e ho imparato a gestire in gruppo alcuni progetti. Ad esempio, durante il corso di Mobile Application, con un team di quattro ingegneri e uno psicologo, abbiamo sviluppato un'applicazione Android per la gestione dei ristoranti”.

Dalla laurea magistrale al mondo del lavoro: come hai cominciato?
“Gli ultimi sei mesi di magistrale mi sono trasferito a Madrid per svolgere la tesi di laurea all’interno di The Reuse Company su un progetto che mirava all’integrazione di software per una multinazionale straniera. L’azienda opera nel campo dell’ingegneria di sistema e progettazione software ed è nata all’interno dell’Universidad Carlos III de Madrid. Così, mentre maturavo nuove conoscenze, imparavo a lavorare in un ambiente professionale e a relazionarmi con clienti esteri. Una volta conseguita la laurea sono stato assunto dalla stessa azienda come Software Research Engineer e Project Supervisor. Un anno e mezzo durante il quale ha imparato a gestire ed organizzare il mio tempo e quello dei collaboratori, a comprendere le priorità e a guidare un progetto rispettando gli obiettivi dei clienti e della mia squadra”.

Il passaggio al CSI com’è avvenuto?
“Mi stavo guardando intorno perché volevo provare nuove esperienze professionali. L’obiettivo non era quello rientrare in Italia, ma di trovare un’ulteriore occasione importante di crescita. L’offerta di CSI Piemonte mi ha da subito stimolato. Così, mi sono candidato al processo di selezione di AlmaLaurea: un iter innovativo che ha unito l’intervista online da remoto, anche in inglese, i colloqui di gruppo e l’analisi delle soft skill. Ho passato le selezioni e a fine ottobre del 2018 sono entrato nel team di CSI che opera sul machine learning - intelligenza artificiale

Cosa ti ha colpito dell’offerta di CSI?
“Mi hanno colpito diversi aspetti. In primis, il contratto di alto apprendistato che ti permette di lavorare su ambiti innovativi e tecnologie all’avanguardia e, al contempo, di frequentare il master, tre/quattro giorni al mese, full time, offerto da Corep - Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente, ente che raccoglie tutte le Università di Torino, Orientale e Politecnico - finalizzato ad accrescere le competenze dei neoassunti nel campo del digitale. Inoltre mi interessava lavorare su progetti ad alto valore sociale come quelli realizzati da CSI nell’ambito della pubblica amministrazione. L’idea è quella di migliorare i servizi offerti ai cittadini sfruttando la potenza del digitale; in questo modo si unisce lato professionale ed umano. Oggi con il mio team stiamo lavorando sui chatbot, software progettato per simulare una conversazione con un essere umano, al fine di offrire delle risposte ai cittadini su servizi per loro molto utili”.

 

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