La laurea di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali

Caratteristiche, percorso formativo e sbocchi professionali: tutto quello che c’è da sapere sui laureati di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali.

Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di analizzare le caratteristiche dei laureati dei corsi di studio della classe di primo livello di Scienze politiche e delle relazioni internazionali e di valutarne gli esti occupazionali.

 

Il profilo dei laureati in Scienze politiche e delle relazioni internazionali

 

Nel corso di laurea in Scienze politiche e delle relazioni internazionali si studia prevalentemente Scienze Politiche e Sociali, Scienze Giuridiche e Scienze Economiche. I laureati di tale percorso sono in prevalenza donne (54,0%), ottengono il titolo di primo livello in media a 25,2 anni, impiegando 4,2 anni (rispetto ai 3 anni previsti dall’ordinamento), con un voto medio di laurea pari a 99,2 su 110.

Durante gli studi il 18,2% dei laureati in Scienze politiche e delle relazioni internazionali ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea, mentre il 35,7% ha svolto tirocini formativi curriculari.

Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 64,1% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.   

 

Su Universitaly, scegliendo la classe di primo livello in “Scienze politiche e delle relazioni internazionali (L-36, 15)”, è possibile vedere i corsi di laurea e gli Atenei tra cui scegliere.

 

 

Le scelte formative e gli esiti occupazionali dei laureati in Scienze politiche e delle relazioni internazionali

 

Dopo l’ottenimento della laurea di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali il 64,3% dei laureati prosegue gli studi iscrivendosi a un corso di laurea magistrale: i percorsi più scelti sono Relazioni internazionali (45,3%) e Scienze della politica (16,0%). 

Il 34,9%, invece, decide di entrare direttamente nel mercato del lavoro, senza essersi mai iscritto a un altro corso di laurea.

Tra chi non prosegue con gli studi, il tasso di occupazione a dodici mesi dalla laurea di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali è pari al 63,2%.

Il 33,5% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo; il 16,1%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 50,2% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.

Il 9,6% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 39,4% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 7,7% con contratti formativi, mentre il 28,7% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato).

Il lavoro part-time riguarda il 27,8% degli occupati e la retribuzione mensile è pari, in media, a 1.160 euro netti. Il 66,4% lavora nel settore privato. È occupato nel ramo del commercio il 22,3% dei laureati, nella pubblica amministrazione il 21,0% e dei trasporti, pubblicità e comunicazioni il 9,3%.

Il 14,3% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 48,6% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 36,9% per nulla.