Il giudizio dei diplomandi sull'esperienza di istruzione secondaria di 2° grado nella documentazione AlmaDiploma

Il Rapporto è stato elaborato per la Fondazione Giovanni Agnelli ed è stato ripreso ampiamente nel 4° capitolo del volume: Fondazione Giovanni Agnelli, "Rapporto sulla scuola in Italia 2009", Edizioni Laterza"
 

Il ricorso a rilevazioni delle opinioni degli studenti sui docenti e in generale sulle attività didattiche tende ad essere limitato all’ambito universitario, dove ha una tradizione più o meno consolidata, quanto meno nel contesto statunitense, che risale agli anni venti del XX secolo quando è stato introdotto il Purdue Rating Scale of Instruction. Tuttavia, tendono ad essere limitati l’uso effettivo e dunque gli effetti di ritorno dei risultati delle rilevazioni (Marsh 1984; Finley e Crawley 1993), anche perché permangono dubbi (specie fra gli stessi docenti) circa l’affidabilità dei giudizi espressi dai discenti.
Ci sono molti buoni motivi per affidarsi agli studenti per avere informazioni fondate sulla qualità del lavoro dei docenti: essi costituiscono senz’altro la fonte più prossima all’ambiente di apprendimento e meglio di altri sanno vagliare, ad esempio, la capacità dei docenti di motivare allo studio, di comunicare efficacemente, ecc. Inoltre, un ricorso ampio ai giudizi degli studenti ha un effetto positivo sulla qualità della comunicazione intercorrente fra alunni e insegnanti. Le informazioni provenienti dagli studenti possono essere usate per orientare le scelte curricolari di altri studenti e per attivare meccanismi di incentivazione che sortiscono un miglioramento della qualità dell’istruzione. Di converso, dei giudizi degli studenti si diffida in quanto si ritiene che non sempre gli alunni abbiano raggiunto un grado di maturità e di competenza sufficiente per formulare valutazioni affidabili (a livello di istruzione secondaria – e a maggiore ragione nei gradi di istruzione precedenti – tali dubbi sono ancora più accentuati).
I programmi di rilevazione delle opinioni degli studenti scolastici risultano essere poco diffusi in Italia. Una ricognizione delle esperienze di valutazione degli insegnanti effettuata dal Ministero della Pubblica Istruzione alcuni anni fa (De Vio 1999) dedicava poco spazio a questa tecnica, assimilandola alla customer satisfaction.
In Italia, tuttavia, gli insegnanti di scuola secondaria superiore non paiono particolarmente avversi all’uso di giudizi raccolti presso gli studenti ai fini di valutare il loro operato.

Questo testo intende indagare sulla percezione dell’esperienza di istruzione secondaria di secondo grado da parte di un collettivo di diplomandi alla fine dell’a.s. 2007-2008. In particolare si tratta dei diplomandi delle scuole che aderiscono all’iniziativa AlmaDiploma.

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