La professione degli Avvocati

AlmaLaurea analizza le caratteristiche formative e occupazionali dei laureati che svolgono questo lavoro.

Il Profilo

Il focus analizza le performance formative di 2.782 laureati di secondo livello del 2012, che a cinque anni dal titolo dichiarano di svolgere la professione di Avvocato. Giovani che hanno conseguito, nella quasi totalità, una laurea magistrale a ciclo unico, in ambito giuridico.

Si tratta di una professione maggiormente diffusa tra le donne (57,2%), intrapresa da laureati provenienti da contesti familiari in cui la presenza del titolo di laurea è superiore alla media (il 41,3% ha almeno un genitore con il titolo di laurea; è il 30,3% per il complesso dei laureati).

Raggiungono il titolo a 26,2 anni, rispetto alla media di 27,4 anni. La maggioranza termina gli studi entro un anno fuori corso (64,1% rispetto al 76,4%), con un voto medio di laurea pari a 102,3 al di sotto della media (106,8). Nel loro curriculum formativo, molto ridotta, rispetto alla media, la percentuale di chi ha svolto tirocini durante gli studi (8,4% rispetto il 48,4%). In linea con la media, invece, le esperienze internazionali (13,5% rispetto al 14,3%). Si dichiarano decisamente soddisfatti del percorso universitario appena concluso tanto che, potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 69,4% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo (è il 65,2% a livello complessivo).

 

Condizione occupazionale

Nell’analisi della figura professionale degli Avvocati è fondamentale tenere presente che la quasi totalità, una volta terminati gli studi universitari, prosegue con la formazione post-laurea (99,3%), rimandando quindi l’inserimento nel mercato del lavoro. In particolare, svolgono tirocini e praticantati (97,5%), ma anche collaborazioni volontarie con docenti, esperti, professionisti, ecc. (28,6%) e scuole di specializzazione (20,1%). Il 79,8% inizia a lavorare solo una volta portato a casa il titolo di laurea (rispetto alla media del 66,0%) e la prima occupazione post-laurea arriva un po’ più tardi rispetto alla media: 9,9 mesi contro 7,0 del complesso dei laureati di secondo livello occupati.

Si inseriscono soprattutto in ambito privato (98,0% rispetto al 72,5%), dove svolgono in particolare un lavoro autonomo come libero professionista (86,1% rispetto al 21,1%).

La retribuzione è inferiore alla media: 1.116 euro netti mensili rispetto ai 1.415 euro della popolazione. Si inseriscono soprattutto nell’ambito della consulenza legale, amministrativa e contabile (94,2%). Per il 99,0% degli Avvocati il titolo universitario acquisito è considerato molto efficace o efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, un valore nettamente superiore alla media pari al 61,2%. Il 76,8% dichiara di utilizzare le competenze apprese all’università in misura elevata (è il 48,8% per il complesso dei laureati di secondo livello).

La soddisfazione complessiva per il lavoro svolto è buona e pari a 7,3 punti su una scala da 1 a 10, lievemente inferiore alla media (7,5).