Formarsi e specializzarsi con il master

I risultati delle indagini di AlmaLaurea su Profilo e Condizione occupazionale dei Diplomati di master: l’88,1% si iscrive a un master per acquisire competenze professionali e, a un anno dal titolo di studio, l’86,6% è occupato.

Le indagini del Consorzio AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei diplomati di master analizzano rispettivamente le performance formative di circa 8.800 diplomati del 2017, di primo e secondo livello, che hanno conseguito il titolo di studio in uno dei 14 atenei* aderenti al Consorzio e quelle lavorative di quasi 9.400 diplomati di master del 2016 di 22 atenei**, contattati ad un anno dal conseguimento del titolo di studio. I diplomati di master del 2016 coinvolti nella rilevazione rappresentano il 29,0% del complesso dei diplomati di master delle università italiane in quell’anno.

 

DAL RAPPORTO SUL PROFILO emerge che tra i diplomati di master del 2017 è maggiore la presenza delle donne: sono il 69,5% nel primo livello e il 54,4% nel secondo livello. Così come è elevata la percentuale di cittadini stranieri: 11,7% per i master di primo livello, 6,1 per quelli secondo livello; tra i laureati del 2017 tale quota è rispettivamente pari al 3,1% tra i laureati triennali e al 3,9% tra quelli di secondo livello.

I diplomati di master provengono inoltre più frequentemente, rispetto ai laureati, da famiglie con un background culturale elevato: tra i corsi di secondo livello i diplomati con almeno un genitore laureato sono il 40,0% (è il 34,0% tra i laureati magistrali) e tra i corsi di primo livello sono il 28,8% (il 26,4% tra i laureati di primo livello).

Per quanto riguarda la mobilità, il 37,3% dei diplomati di master di primo e secondo livello vive nella medesima provincia in cui ha svolto il master. Sono più propensi a spostarsi quelli di secondo livello: il 48,3% proviene infatti da altre regioni o dall’estero, è il 37,1% tra i diplomati di primo livello.

Il 36,9% dei diplomati di master ha conseguito la laurea nello stesso ateneo di conseguimento del master, il 57,0% in un altro ateneo italiano e il 4,7% ha ottenuto il titolo di laurea in un’università all’estero.

Per quale motivo si decide di iscriversi a un corso di master?

La motivazione più importante è rappresentata dalla possibilità di acquisire competenze professionali (l’88,1% la ritiene importante). Ma ci si iscrive anche per approfondire i propri interessi culturali (66,9%).

Il 22,6% dei diplomati di master ha usufruito di un finanziamento o di una borsa di studio, in particolare tra i diplomati di secondo livello (il 26,7% rispetto al 19,4% di quelli di primo livello), e il 9,3% ha potuto contare sulla copertura totale dei costi di iscrizione. Inoltre, il 19,8% dei finanziamenti è stato erogato dall’università, il 46,0% da altri enti pubblici e il 25,9% da enti privati.

Il 77,0% dei diplomati di master ha intrapreso un’esperienza di lavoro durante il master. I diplomati di master che hanno svolto attività lavorative durante il percorso di studio si distinguono in lavoratori-studenti (50,2%), ovvero persone che hanno dichiarato di avere svolto attività lavorative continuative a tempo pieno per almeno la metà della durata del master, e studenti-lavoratori (26,7%), ovvero tutti gli altri diplomati di master che hanno compiuto esperienze di lavoro durante il master. La quota dei lavoratori-studenti è leggermente più elevata tra i diplomati di master di secondo livello rispetto a quelli di primo livello (il 51,0% rispetto al 49,7%). L’elevato numero di lavoratori-studenti tra i diplomati di master conferma che tali corsi nascono molto spesso per soddisfare le esigenze formative dei lavoratori; la quota dei lavoratori-studenti tra i laureati del 2017 è il 5,7% tra quelli di primo livello e il 6,6% tra quelli di secondo.

Il 60,3% ha svolto un periodo di stage durante la frequenza del corso, percentuale che sale al 67,7% tra i diplomati di primo livello e si attesta al 50,9% tra quelli di secondo livello; il 10,0% lo ha svolto all’estero.

I diplomati di corsi di master, alla luce dei giudizi espressi su didattica, servizi e strutture, si dichiarano complessivamente soddisfatti: in dettaglio, si osservano giudizi positivi superiori al 90% per il fatto che le lezioni sono state tenute dai docenti previsti nel programma, per l’interesse nei confronti degli argomenti trattati nel corso, per la preparazione dei docenti e per la coincidenza del calendario previsto con quello effettivamente svolto.

 

 

IL RAPPORTO SULLA CONDIZIONE OCCUPAZIONALE mostra che, tra i diplomati di master del 2016 intervistati ad un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’86,6%, mentre il tasso di disoccupazione si attesta al 7,6%.

Rispetto a quanto registrato tra i laureati magistrali biennali, il tasso di occupazione osservato per i diplomati di master è decisamente elevato, anche per la maggiore incidenza di quanti hanno seguito il corso essendo già inseriti nel mercato del lavoro. L’ultima indagine di AlmaLaurea, svolta nel 2017, rileva infatti per i laureati magistrali biennali un tasso di occupazione pari, ad un anno dal titolo di studio, al 73,9%; 12,7 punti percentuali in meno rispetto a quanto osservato tra i diplomati di master. La medesima indagine mostra inoltre che i laureati necessitano di un tempo più lungo per raggiungere i livelli occupazionali dei diplomati di master: è infatti solo dopo cinque anni dalla laurea che i magistrali biennali raggiungono un tasso di occupazione pari all’87,3%, valore pressoché in linea con quanto rilevato per i diplomati master ad un anno dal titolo di studio.

Quasi la metà degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione (49,2%), mentre il 4% si inserisce nell’ambito dell’alta dirigenza (direttore, dirigente o imprenditore); poco più di un terzo svolge una professione tecnica (34,5%), mentre il restante 12,3% una professione meno qualificata (si è adottata la Nomenclatura e classificazione delle Unità Professionali di Istat - CP2011).

Lo stage svolto durante il master offre inoltre un accesso privilegiato al mercato del lavoro: il 21,7% di quanti hanno svolto uno stage durante il master lavora tuttora per lo stesso ente o azienda nel quale lo ha svolto.

Resta vero che, tra gli occupati, ben il 66,4% prosegue il lavoro iniziato prima dell’iscrizione, a riprova che la scelta di questo tipo di formazione post-laurea viene effettuata spesso per motivi di qualificazione professionale oppure di arricchimento culturale, mentre il 20,9% ha trovato lavoro alla fine del master.

Oltre la metà dei diplomati di master (53,0%) lavora nel settore privato.

Il contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato interessa il 47,5% dei diplomati di master, mentre il contratto non standard (in particolare alle dipendenze a tempo determinato) riguarda il 20,1% degli occupati. Il lavoro autonomo (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.) coinvolge il 19,7% dei diplomati.

La retribuzione mensile netta, ad un anno dal conseguimento del master, è pari in media a 1.588 euro, +37,7% rispetto a quanto percepito dai laureati magistrali biennali del 2016, occupati ad un anno dal conseguimento del titolo (1.153 euro). Tra i diplomati di master di secondo livello la retribuzione è pari a 1.817 euro mensili netti, rispetto ai 1.412 euro per quelli di primo livello.

Inoltre, tra chi prosegue il lavoro iniziato prima del master la retribuzione è pari 1.759 euro, rispetto ai 1.256 di chi invece ha iniziato il proprio lavoro solo dopo il conseguimento del titolo di studio. Differenza che resta elevata anche tra quanti sono occupati all’estero (4,5% a livello complessivo) che percepiscono in media 1.918 euro mensili netti, rispetto ai 1.573 euro dei diplomati di master che lavorano in Italia.

In merito all’efficacia del master, emerge che il titolo di studio è considerato “molto efficace o efficace” per il lavoro svolto dal 44,1% degli occupati ad un anno e aumenta lievemente per i diplomati di master di secondo livello (48,1%; +6,9 punti rispetto a quelli di primo livello).

Il 43,2% dei diplomati di master inoltre utilizza le competenze acquisite durante il percorso di studi in misura elevata.

Infine, il 12,9% dei diplomati ritiene che il master sia stato fondamentale per ottenere conoscenze utili allo svolgimento della propria attività lavorativa, il 61,4% degli occupati ritiene invece sia stato utile.

 

 

Consulta il Report sul Profilo dei Diplomati di master

Consulta il Report sulla Condizione occupazionale dei Diplomati di master