La valorizzazione culturale tra digital skill e competence management

Virtual e Augmented Reality, gamification, sono solo alcuni degli ingredienti che vengono affrontanti nel corso del Master in Economia e Management dei Beni Culturali e del Patrimonio Unesco – EMaBeC offerto dall’ateneo di Palermo

“La sfida della contemporaneità riguarda l'implementazione dell'IT e del digitale all'interno dei processi di tutela, valorizzazione e fruizione dei beni culturali” spiega il Professore Marcantonio Ruisi che insieme al professore Raimondo Ingrassia, coordina il Master in Economia e Management dei Beni Culturali e del Patrimonio Unesco – EMaBeC, giunto alla sua IV edizione, offerto dal Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell'Università di Palermo finalizzato a formare professionisti specializzati nella gestione e comunicazione del nostro patrimonio culturale.

 Quanto è importante per un Paese come il nostro investire in questo ambito?

“L'Italia è un grande museo a cielo aperto, con il numero più alto di siti riconosciuti Patrimonio Mondiale dell'Umanità e inseriti nella World Heritage List dell'UNESCO. Una ricchezza inestimabile, che attende solo di essere valorizzata al meglio. Come sottolineato dal quattordicesimo Rapporto Federculture 2018, i consumi culturali sono in forte crescita, con una spesa per i servizi culturali e ricreativi pari a 31 miliardi di euro e in aumento del 3,1%. Ma ancora forti sono le disparità geografiche e sociali, evidenti nello specifico delle forme di accesso alla cultura e alla fruizione di prodotti culturali. È richiesta quindi oggi una rinnovata attenzione, sia per i beni così detti materiali sia per il nostro patrimonio immateriale, stimolando nuove modalità di valorizzazione e fruizione, riconducibile anche a rinnovate forme di creatività e autoimprenditorialità”.

A suo avviso quali sono le azioni da portare avanti per sostenere lo sviluppo di questo settore?

“A livello centrale la sfida è quella di favorire le politiche culturali, fornendo incentivi sempre maggiori sia alla produzione che al consumo culturale. I beni culturali nelle loro diverse organizzazioni e declinazioni sono stati storicamente gestiti da ruoli professionali con una formazione umanistica non sempre concertata e completata da conoscenze e capacità manageriali. Lo scopo dovrebbe essere da un lato quello di favorire lo sviluppo di professionalità e imprese culturali con profili manageriali, in grado di implementare modelli di sviluppo tipici aziendali e utilizzarne gli strumenti, dall'altro quello di favorire l'accesso e la partecipazione attiva del fruitore e consumatore di cultura, coinvolgendolo direttamente in azioni di valorizzazione e produzione culturale”.

La tecnologia, da questo punto di vista, rappresenta un valore aggiunto?

“Sicuramente la sfida della contemporaneità riguarda l'implementazione dell'IT e del digitale all'interno dei processi di tutela, valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Lo sviluppo del settore, in maniera efficiente ed efficace e quindi competitiva, non può prescindere dall'utilizzo di nuove forme di innovazione tecnologica, come la Virtual Reality o l'Augmented Reality, o dall'uso dei nuovi modelli e strumenti di narrazione tipici dei social network e del gaming. La gamification rappresenta sicuramente un interessante e promettente terreno di sviluppo per nuove forme di valorizzazione e di accesso al patrimonio culturale. In Italia il MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha scommesso su questa nuova possibilità di fruizione del bene culturale, diventando il primo museo al mondo a produrre e distribuire in maniera gratuita un videogioco del Museo, e i risultati sono stati sorprendenti. Da aprile 2017, data di rilascio, ha registrato oltre un milione e duecentomila download nel mondo e in 12mila hanno effettuato check-in presso il museo. Uno strumento sicuramente con grandi potenzialità, in grado di fronteggiare tra gli altri uno dei problemi tipicamente legati al patrimonio culturale, quello dell'accessibilità”.

Che competenze devono possedere le persone che formate?

“Il master è destinato a formare figure professionali dotate di conoscenze e competenze specialistiche nella governance, gestione, comunicazione e marketing dei beni culturali al fine di una loro completa valorizzazione e secondo una prospettiva di interconnessione reticolare con altri elementi attrattori del territorio e con le istituzioni preposte al loro governo. Tali figure potranno trovare una loro collocazione nel mercato del lavoro sia come manager sia come imprenditori. L’inserimento in un tale mercato necessità quindi l’acquisizione di capacità di vario tipo quali: ideazione, progettazione e realizzazione di attività proprie del settore dell’industria culturale quali mostre, convegni ed eventi; competenze per l’organizzazione e la gestione dei servizi aggiuntivi; capacità di sperimentazione degli strumenti più innovativi di governo e gestione delle istituzioni culturali, nonché amministrativo-contabili e di controllo della performance”.

Sono previste attività sul campo?

“Il corso offre una formazione di tipo multidisciplinare che si fonda su conoscenze approfondite riguardanti l’ambito economico, aziendale, giuridico e di comunicazione nonché competenze di natura tecnica e specialistica. A completamento della formazione frontale, è prevista la partecipazione a varie attività formative quali, a titolo esemplificativo: laboratori ed esercitazioni, seminari, incontri di studio e convegni, testimonianze esperti, visite tecniche presso le istituzioni culturali del territorio siciliano. Alcuni dei partner delle edizioni precedenti, che hanno accolto gli studenti sia per varie attività sopracitate sia per il tirocinio curriculare previsto dal Master, sono: l'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, l'Associazione "Le Vie dei Tesori", la Fondazione UNESCO Sicilia, la GAM-Galleria d'Arte Moderna di Palermo, il Riso - Museo di Arte Contemporanea della Sicilia, il Museo Archeologico Regionale "A.Salinas", il MIMAP - Museo Internazionale delle Marionette "A. Pasqualino", il Parco Archeologico Valle dei Templi di Agrigento, il SIMUA-Sistema Museale d'Ateneo di Palermo”.
 
Scheda Master
Coordinatore scientifico: Prof. Raimondo Ingrassia - Prof. Marcantonio Ruisi
Sede del corso: Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell'Università degli Studi di Palermo
Numero di iscritti: max 30
Durata: 1 anno
Lingua: italiano
Stage: 300 ore
Costo: 3.800,00 euro
Borse di studio: sulla base di possibili convenzioni con enti partner
Per informazioni: marcantonio.ruisi@unipa.it Facebook