Professioni in ambito culturale, un motore da accendere per il Paese

Al Convegno di Matera “Università e mercato del lavoro nell’ambito dell’industria culturale e creativa”, AlmaLaurea ha presentato un’analisi sui laureati che lavorano nei settori del turismo e della tutela ambientale, comparti-chiave del sistema economico

Il Consorzio AlmaLaurea ha presentato a Matera nel corso del convegno organizzato in collaborazione con l’Università della Basilicata “Università e mercato del lavoro nell’ambito dell’industria culturale e creativa”, un’analisi sulle caratteristiche e le performance dei laureati che, indipendentemente dal percorso formativo universitario intrapreso, svolgono una professione in ambito culturale.

Tra le professioni considerate: architetti e ingegneri edili, professioni nel settore del turismo (servizi di alloggio e ristorazione), nella promozione e nella conservazione del patrimonio culturale (guide turistiche, ma anche archeologi), disegnatori artistici e tecnici, professioni nell’ambito dei media e intrattenimento, docenti, artisti, professioni nella tutela ambientale e nell’artigianato.

In generale, si evidenzia una tendenziale minore valorizzazione economica, verificata in tutti i distinti ambiti e a parità di ogni altra condizione (percorso disciplinare intrapreso, caratteristiche del lavoro svolto, ecc.) rispetto alla media.

A cinque anni dal conseguimento del titolo, tra i laureati di secondo livello del 2013, l’11,3% degli occupati svolge una professione nell’ambito “culturale” (si tratta di 5.571 laureati). Tra questi, la maggioranza è architetto/ingegnere edile (6,9% rispetto al complesso degli occupati), professioni che si distinguono da tutte le altre per le peculiarità occupazionali legate all’avvio della carriera libero-professionale. Solo l’1,3% opera nel settore del turismo; tutte le altre professioni hanno un’incidenza inferiore all’1%.

E’ stata rilevata, nello specifico, la situazione degli occupati del settore del turismo, tra i quali, a parte una quota apprezzabile di posizioni dirigenziali (17,7%), è preponderante la componente di occupati in posizione sotto-qualificate (in particolare, in posizioni esecutive di ufficio o di livello inferiore). Ciò si riflette sulle caratteristiche del lavoro svolto, tra cui retribuzione ed efficacia del titolo, che risultano significativamente inferiori alla media; elementi che connotano le professioni legate al turismo nonostante sia decisamente superiore alla media la quota di chi è occupato all’estero. Si trovano in una situazione peculiare anche gli occupati nell’ambito della tutela ambientale. Tra questi, infatti, la quasi totalità è inserita in posizioni tecniche, tipicamente occupate da laureati di primo livello (e non da laureati di secondo livello, come quelli esaminati). È per tali ragioni che, tra questi, è inferiore alla media la quota di chi ritiene la laurea efficace o molto efficace per lo svolgimento della propria attività lavorativa.

 

 

“E’ un paradosso che professioni storiche per il nostro Paese, come quelle legate al turismo – commenta Ivano Dionigi, Presidente di AlmaLaurea – non siano valorizzate e che il mercato del lavoro non paia attrezzato per cogliere le sfide del nuovo millennio puntando su professioni emergenti, come quelle legate alla tutela dell’ambiente. Il settore culturale è il motore del Paese su cui investire incentivando il dialogo tra sistema formativo e produttivo e potenziando gli investimenti in questo comparto-chiave dell’economia. Abbiamo due beni unici e competitivi che non valorizziamo: il patrimonio culturale e paesaggistico e il capitale umano dei giovani. E’ una follia tenere queste due Ferrari nel garage”.

Il Direttore di AlmaLaurea Marina Timoteo ha sottolineato “la necessità di sviluppare percorsi formativi negli ambiti connessi all’industria culturale e creativa, maggiormente orientati a una trasversalità delle competenze”. “In particolare – ha aggiunto – è estremamente urgente lo sviluppo delle nuove competenze digitali”.

"Con il Consorzio AlmaLaurea, sotto il patrocinio della Conferenza dei Rettori, abbiamo deciso di fare il punto sul livello occupazionale dei laureati italiani nel campo dell’Industria Culturale e Creativa – ha detto Aurelia Sole, Rettrice dell’Università della Basilicata -. Ovviamente la scelta di organizzare questo appuntamento a Matera non è casuale, nell’anno della Capitale Europea della cultura 2019 e non è casuale che la proposta sia partita dal nostro Ateneo che è stato pienamente partecipe di questo progetto e che ha molto investito in questo settore, soprattutto nella sede di Matera, dove la nostra proposta didattica comprende  corsi di laurea triennali e magistrali pienamente in linea con questi temi,  corsi internazionali, interateneo e con il riconoscimento del doppio titolo e corsi post laurea come il  dottorato di ricerca e la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici. Nell’ambito della promozione, recupero e conservazione dei beni culturali materiali e immateriali, nel campo della protezione ambientale e dello sviluppo di un  turismo di qualità, o nel campo dell’arte, della musica e del design, possono trovare occupazione una grande varietà di laureati in discipline diverse. La giornata è servita per ragionare sui livelli di interdisciplinarietà della formazione al fine di rispondere adeguatamente alle possibilità di occupazione in questi settori".
 

Comunicato stampa

Atti del convegno e video

 

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