Digitalization Manager per strategie 4.0 vincenti

Intervista al Professore Fantoni, coordinatore scientifico del master in Industry 4.0 Design - Enterprise Digitalization & Technology dell’Università di Pisa.

“Industria 4.0 non è una nuova tecnologia ma una ricombinazione di tecnologie esistenti che vengono integrate per sviluppare nuove applicazioni”. A parlarne è il Professore Fantoni, coordinatore scientifico del Master in Industry 4.0 Design - Enterprise Digitalization & Technology dell’Università di Pisa che spiega come le aziende e non solo oggi abbiano sempre più bisogno di figure professionali esperte in grado di guidare i processi di digitalizzazione delle imprese per favorire percorsi di innovazione orientati all’Industria 4.0.
“Tale figura - precisa - è in grado di analizzare le funzioni aziendali e di coniugare l’attenzione per gli aspetti di processo con le tematiche di management. Lo scopo è quello di formare una persona consapevole non un tecnoentusiasta, ma un professionista in grado di valutare cosa introdurre in azienda, quando introdurlo, quantificarne i costi totali ed il ritorno sull’investimento, studiare la scalabilità della soluzione, ecc..”.

Quando parliamo di Industria 4.0 a cosa ci riferiamo?

“Quando si parla di Industria 4.0 ci si riferisce ad un nuovo paradigma per la produzione di beni e servizi che fa leva sulle tecnologie digitali al fine di rispondere alle nuove richieste del mercato in termini di produttività e flessibilità. L’Industria 4.0, descrive il processo relativo alla trasformazione delle modalità con le quali si realizza la produzione, si erogano i servizi e si organizzano la rete di fornitura e quella commerciale. Il nuovo paradigma si basa sulla capacità delle macchine di raccogliere dati, di analizzarli e di fornire al management una serie di informazioni che siano in grado di supportare i processi decisionali in maniera costante e real-time. Nello specifico, grazie alla raccolta dei dati relativi ai diversi processi, le aziende saranno sempre più in grado di creare un “duale digitale” della loro struttura e delle attività svolte. In questo modo sarà possibile effettuare simulazioni e anticipare eventi che possono andare ad incidere in maniera negativa sui livelli di produttività come ad esempio il ritardo di consegna di una determinata materia prima”.

Quali sono stati e sono gli elementi decisivi e di principale cambiamento innescati da questo "concetto"?

“A questo proposito è importante ricordare che Industria 4.0 non è una nuova tecnologia ma una ricombinazione di tecnologie esistenti che vengono integrate per sviluppare nuove applicazioni. Seguendo questa logica, i fattori che hanno favorito la diffusione di questo concesso sono da ricercarsi principalmente in:
• Aumento facilità d’uso delle tecnologie;
• Abbattimento dei costi delle tecnologie (sensoristica, microcontrollori, etc);
• Comunicazione machine-to-machine;
• Reti di comunicazione di ultima generazione (4G, 5G);
• Aumento potenza di calcolo o un suo migliore uso (cloud computing, fog computing);
• Sistemi di sicurezza della rete più performanti;
• Sviluppo intelligenza artificiale (deep learning, machine learning)”.

È corretto affermare che in questo nuovo panorama esistono competenze che tutte le figure professionali devono possedere? Di che tipo?

“Date per scontate una buona conoscenza di matematica, statistica, fisica e chimica senza le quali il rischio di non dominare i processi di fabbrica è piuttosto alto si può dire che esistono una serie di competenze di base che non possono mancare. La conoscenza del mondo digitale significa saper dialogare con un elettronico, con un meccanico con un softwarista, significa saper scrivere una specifica e stabilire una serie di test che il prodotto o il servizio devono superare in fase di acquisto. Non bisogna pensare al coding, al CAD tridimensionale, ecc.. ma ad avere una mente capace di assorbire nuove nozioni e di costruire sulle competenze cha già si hanno. Oltre a questo, in un mercato sempre più competitivo e stressante, occorre essere in grado di negoziare con fornitori e clienti, identificare i problemi e decomporli in maniera chiara così da essere risolti più rapidamente, di capire lo stress a cui si sottopone l’organizzazione nel caso di una transizione o rivoluzione tecnologica. In questo contesto ci si può immaginare come abbiano fatto breccia le cosiddette “soft skills”, anche dette competenze trasversali, in quanto aspecifiche rispetto alla posizione ricoperta. Ma anch’esse hanno una forte base di metodi (logica, procedurale, ed una serie importante di strumenti ben definiti) su cui costruire un profilo professionale evoluto e maturo. Il master lavora anche su questo tipo di competenze con un approccio molto pragmatico ed ingegneristico”.

Che figure formate con il master e che skill devono possedere?

“Il master in Industry 4.0 Design - Enterprise Digitalization & Technology mira a creare la figura del Digitalization Manager, un esperto in grado di guidare i processi di digitalizzazione delle imprese per favorire percorsi di innovazione orientati all’Industria 4.0. Il Digitalization Manager ha il compito di individuare e selezionare le tecnologie più idonee per apportare un reale beneficio all’azienda così da consentire a manager ed operatori di focalizzarsi sulle attività a maggior valore aggiunto. Tale figura è in grado di analizzare le funzioni aziendali e di coniugare l’attenzione per gli aspetti di processo con le tematiche di management. Lo scopo è quello di formare una persona consapevole non un tecnoentusiasta, ma un professionista in grado di valutare cosa introdurre in azienda, quando introdurlo, quantificarne i costi totali ed il ritorno sull’investimento, studiare la scalabilità della soluzione, ecc..”.

Qual è l'obiettivo del percorso post-laurea?

“L’obiettivo del master è quello di formare profili professionali in grado di affrontare efficacemente i processi di digitalizzazione delle imprese legati al nuovo paradigma di Industria 4.0 e di comprendere come le tecnologie digitali possono contribuire allo sviluppo delle attività all’interno delle diverse funzioni aziendali, nonché dei modelli di business delle aziende. L’implementazione dell’Industria 4.0 infatti esalta sempre più il ruolo della tecnologia all’interno dei processi produttivi, ma è solo grazie all’intervento dell’uomo che si può riuscire a valorizzare pienamente il contributo che la tecnologia è in grado di fornire nello sviluppo dei processi aziendali”.

In che ambiti possono lavorare i diplomati di master una volta conseguito il titolo?

“Gli allievi potranno inserirsi nelle realtà aziendali di qualsiasi settore merceologico, infatti non esistono comparti dell’economia che non sono interessati dai processi di digitalizzazione e tutte le aziende prima o dopo dovranno fare i conti con i cambiamenti “imposti” da questo processo innovativo.

Proprio per questo il corso è aperto a laureate e laureati di qualsiasi estrazione in quanto riteniamo che la capacità di combinare conoscenze settoriali e conoscenze tecnologiche possa rappresentare un punto di forza per l’implementazione di strategie 4.0 vincenti”.

Sono previste attività sul campo?

“Il master prevede un’attività di tirocinio di almeno 180 ore durante la quale gli allievi saranno chiamati ad analizzare il livello di maturità digitale dell’impresa ospitante al fine di identificare le azioni correttive da attuare al fine di aumentare tale livello in conformità con gli obiettivi che l’azienda vuole perseguire”.

 

Scheda Master
Direttore: Prof. Gualtiero Fantoni
Coordinatore scientifico: Prof. Gualtiero Fantoni
Dati relativi all'edizione: Possibilità di iscriversi a singoli moduli
Sede del corso: Pisa
Numero di iscritti: minimo 13, massimo 35 (di cui massimo 5 uditori)
Durata: 1 anno
Lingua: italiano
Stage: no
Presentazione delle domande: dal 16 luglio al 15 ottobre 2019
Costo: 4.700 €
Borse di studio: n. 4 agevolazioni: n. 1 agevolazione di importo pari a 1880 euro ad esonero della prima rata e n. 3 agevolazioni di importo pari a 1410 euro ad esonero della seconda rata. Le agevolazioni saranno assegnate sulla base di requisiti legati a reddito (60%) e merito (40%).
Per informazioni: masterindustry40@ing.unipi.it