Formare professionisti che siano in grado di progettare percorsi di death education, di elaborazione dei lutti e di occuparsi della presa in carico individuale o di gruppo dei morenti e dei loro familiari, dei dolenti e della loro rete sociale è l’obiettivo del Master in “Death studies & the end of life for the intervention of support and the accompanying”(Endlife) promosso dall’Università degli Studi di Padova.
Intervista alla direttrice del Master, la professoressa Ines Testoni.
Professoressa, cosa sono i “Death studies”?
I Death Studies analizzano come individui, culture e società si rapportano alla morte: atteggiamenti, rappresentazioni e narrazioni che danno senso alla vita pur nella coscienza del morire, e come tale consapevolezza orienti cognizioni e comportamenti a livello personale e collettivo. Il Master si muove in questa prospettiva, rispondendo così in modo concreto anche all’appello della Lancet Commission on the Value of Death (2022), che invita a “ri-bilanciare” i nostri death systems, cioè l’insieme di fattori sociali, culturali, economici, religiosi e politici che regolano morte, morire e lutto. L’obiettivo è quello di riconoscere il valore della morte come parte integrante della vita. Endlife in tal senso rispetta i cinque principi dell’utopia realistica proposta dalla Commissione: affrontare i determinanti sociali di morte, morire e lutto; intendere il morire come processo relazionale e spirituale, non solo fisiologico; valorizzare reti di cura formali e informali; normalizzare conversazioni e storie su morte, morire e lutto; e riconoscere che la morte è una componente essenziale della vita.
Endlife risponde all’esigenza, denunciata dalla Lancet Commission, di colmare la diffusa carenza di death competence e grief competence nella società contemporanea. In tale prospettiva, la letteratura sottolinea l’urgenza di progettare percorsi di death education efficaci, oggi resi ancora più necessari dall’esperienza della pandemia appena conclusa e dalle guerre in atto, che ci espongono costantemente alla salienza della morte senza fornirci strumenti adeguati per gestire l’angoscia che ne deriva. Diffondere consapevolezza sull’inevitabilità della morte, sul terrore che essa genera e sulle strategie per affrontarlo in modo appropriato lungo tutte le fasi della vita non solo accresce la qualità dell’esistenza individuale, ma contribuisce a realizzare concretamente l’obiettivo di reintegrare la morte nella vita reale, sociale e culturale, riconoscendo il valore intrinseco dei processi di significazione che la riguardano. Per questo, acquisire la capacità di non avere paura della morte diviene una tappa imprescindibile del percorso umano dove al vivere bene deve corrispondere il morire bene.
Un aspetto centrale, a cui il Master dedica grande attenzione, è quello delle cure palliative, volte a garantire la miglior qualità possibile di vita alle persone affette da malattie inguaribili e ai loro familiari, integrando gestione del dolore, supporto psicologico e accompagnamento spirituale e sociale. Non si limitano alla fase terminale, ma si attivano già nelle fasi avanzate della malattia, ponendo la persona e i suoi bisogni al centro delle decisioni. In questo ambito, il Master forma professionisti capaci di coniugare competenza clinica e sensibilità relazionale. Le cure palliative si intrecciano oggi con il dibattito sull’autodeterminazione nelle scelte di fine vita, che include anche il suicidio volontario medicalmente assistito. Affrontare tali questioni richiede competenze non solo mediche e giuridiche, ma anche esistenziali, politiche e culturali. Il Master fornisce quindi strumenti per comprenderne la complessità e per gestirle con equilibrio, nel rispetto della pluralità di valori e vissuti che ogni persona porta con sé. Un tratto distintivo di Endlife è l’ottica profondamente interdisciplinare e interculturale con cui vengono affrontati questi temi. Lo sguardo non si limita agli aspetti medici e giuridici, ma integra prospettive psicologiche, sociologiche, filosofiche, antropologiche, culturali, spirituali e religiose, offrendo una comprensione ampia e articolata di un fenomeno universale e complesso.
La Death Education si inserisce a pieno titolo nell’ambito dei Death Studies, che mettono in risalto l’importanza di essere preparati alla morte e di saperla affrontare come compimento naturale del ciclo di vita. L’acquisizione di death competence e grief competence — obiettivi centrali del Master — passa innanzitutto attraverso la consapevolezza di come ci rappresentiamo la morte e del modo in cui tali rappresentazioni influenzano emozioni, comportamenti e relazioni. Solo a partire da questa consapevolezza diventa possibile sviluppare strategie educative e relazionali capaci di ridurre l’angoscia, favorire l’elaborazione del lutto e reintegrare il valore della morte nella vita sociale e culturale.
Come si sviluppa il percorso didattico del Master?
Il Master ha durata annuale e si svolge da dicembre 2025 a luglio 2026, articolandosi in tredici moduli tematici di sedici ore ciascuno, programmati il venerdì e il sabato per due weekend al mese. Le 210 ore di lezioni in presenza sono integrate da attività di didattica a distanza. Attraverso la piattaforma Moodle i partecipanti hanno accesso alle registrazioni delle lezioni, a materiali di approfondimento e a videolezioni aggiuntive fruibili in qualsiasi momento. Il percorso prevede inoltre laboratori esperienziali, uscite didattiche e un esame finale sotto forma di project work da realizzare in gruppo, sia in aula che a distanza. Completano l’offerta numerose opportunità di crescita extra-curricolare: la partecipazione gratuita a seminari, conferenze, incontri formativi, congressi e webinar organizzati dal Master, anche di rilevanza internazionale.
A chi è rivolto e quali profili forma?
Il Master è pensato per chi vuole fare la differenza in un ambito tanto delicato quanto necessario: accompagnare persone e comunità ad affrontare la morte e il lutto con competenza, sensibilità e consapevolezza. È un percorso ideale per professionisti già attivi — psicologi, medici, infermieri, assistenti sociali, operatori sociali e scolastici, insegnanti, educatori, operatori funerari, membri delle Forze dell’Ordine, ministri di culto — ma anche per chi opera nel Terzo Settore e per i volontari impegnati nell’accompagnamento di malati terminali e delle loro famiglie. Sono inclusi inoltre artisti, architetti e giornalisti, che intendano integrare nella propria pratica creativa, progettuale o comunicativa una comprensione profonda delle tematiche che riguardano la morte e il morire.
Allo stesso tempo, Endlife rappresenta una grande opportunità per neolaureati e giovani professionisti che desiderano specializzarsi in un settore in crescita, acquisendo competenze uniche e fortemente spendibili in contesti sanitari, sociali, educativi, culturali e comunitari. In un mercato del lavoro in cui death competence e grief competence sono ancora rare, queste abilità diventano un vero vantaggio competitivo e un segno distintivo di professionalità.
Il Master forma figure in grado di progettare e valutare percorsi di educazione alla morte e di elaborazione del lutto; di gestire la presa in carico individuale e di gruppo di persone morenti e dei loro familiari; di condurre gruppi di lavoro in reparti ospedalieri, strutture territoriali e contesti privati, collaborando con équipe multidisciplinari. I diplomati sapranno inoltre affrontare con competenza le questioni bioetiche legate alle cure palliative e all’autodeterminazione nelle scelte di fine vita, sviluppando interventi di Death Education a tutti i livelli di prevenzione, sostenendo percorsi di lutto anticipatorio e completo e accompagnando con professionalità il delicato processo del morire.
Quali prospettive occupazionali ci sono per i diplomati al Master?
Grazie alle competenze acquisite, i diplomati potranno operare in tutti gli ambiti in cui si deve fronteggiare la morte, collaborando in reparti ospedalieri e in strutture territoriali pubbliche o private come esperti in counselling tanatologico e accompagnamento del morente. Potranno progettare e realizzare percorsi di Death Education a tutti i livelli di prevenzione, rivolti a target differenti, e gestire con competenza l’incontro con la morte in contesti personali, comunitari e istituzionali. Troveranno inoltre impiego nei servizi territoriali, contribuendo allo sviluppo di reti di auto mutuo aiuto e di volontariato, oppure in istituti privati e nel terzo settore per l’accompagnamento. Il crescente interesse per la morte e il morire, a livello nazionale e internazionale, sta generando nuove e concrete opportunità professionali, molte delle quali ancora inesplorate ma strettamente connesse ai bisogni emergenti della società. Numerosi diplomati del Master hanno già avviato percorsi innovativi in questo ambito, utilizzando anche la comunicazione digitale e i social media per raggiungere un pubblico più ampio e sensibilizzare le comunità. Entrare in questo Master significa diventare parte di una nuova generazione di professionisti capaci di dare voce, senso e dignità al momento più universale eppure più taciuto della vita: la morte.
Sono previsti stage?
È possibile fare esperienze come stage libero in strutture che collaborano con Endlife. Segnalo però che dall’anno scorso programmiamo viaggi in mete particolari. Dopo l’esperienza trasformativa vissuta a Varanasi nell’edizione dell’anno appena concluso, i corsisti potranno partecipare il prossimo maggio a un viaggio particolare in Giappone, per oltrepassare un “varco” vero e proprio tra cultura e coscienza. Sulle antiche vie del Kumano Kodo, intraprenderemo un pellegrinaggio nei boschi sacri, immergendoci nello Shinrin-yoku (forest bathing), nella meditazione e nella letteratura haiku, seguendo le orme degli yamabushi, i monaci-asceti delle montagne. Il cammino procederà lasciando che a guidarci, nell’incontro con lo zen e i suoi giardini, i templi e i santuari shintoisti, le fonti termali, le cascate e i boschi di cedri secolari, siano la poesia e le arti contemplative.
Scheda Master
Tipologia Master: primo livello
Posti disponibili: 100
Durata del corso: annuale
Periodo di svolgimento: Dicembre 2025- luglio 2026 (esame a settembre)
Modalità didattica: frontale / a distanza
Lingua: italiana
Frequenza: 70%
Sede del corso: Università degli Studi di Padova
Scadenza presentazione domande di ammissione: 7 ottobre 2025
Modalità di selezione: valutazione titoli
Quota di partecipazione: 2.632,50 euro (escluso il viaggio)
Per informazioni: 3931176222; endlife.psicologia@unipd.it endlife@inestestoni.it