Che cosa ha spinto i laureati a scegliere un determinato corso di laurea? È stata una decisione consapevole? Ha prevalso il cuore oppure la ragione?
AlmaLaurea rileva le motivazioni con cui i laureati hanno effettuato la scelta del corso di laurea, fornendo così spunti interessanti anche alle future matricole alle prese con questa importante decisione. In particolare, gli studenti hanno indicato in quale misura siano stati importanti i fattori culturali (cioè l’interesse per le discipline insegnate nel corso) e i fattori professionalizzanti (legati agli sbocchi occupazionali offerti dal corso):
- il 47,7%dei laureati sostiene che le due componenti siano risultate entrambe decisamente importanti;
- il 29,3%dei laureati ha scelto il corso sulla base di motivazioni prevalentemente culturali;
- il 9,5% ha scelto il corso con motivazioni prevalentemente professionalizzanti;
- il 13,4%sostiene che né i fattori culturali né i fattori professionalizzanti abbiano avuto una grande importanza.
È interessante notare come quest’ultima percentuale sia aumentata dal 2012 al 2018 (dal 14,5% al 17,7%), per poi registrare un calo negli ultimi anni. Contemporaneamente, dopo una prima fase di contrazione, è aumentata la quota di chi ha indicato come decisamente importanti entrambi i fattori.
Laureati degli anni 2012-2022: tipo di motivazione nella scelta del corso di laurea (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea, Indagine sul Profilo dei Laureati
Differenze per tipo di corso, gruppo disciplinare, carriera pre-universitaria e genere
I laureati magistrali a ciclo unico si distinguono per essere mossi maggiormente da motivazioni sia culturali sia professionalizzanti: queste sono ritenute entrambe decisamente rilevanti dal 57,3% dei laureati a ciclo unico rispetto al 49,0% dei magistrali biennali e al 44,9% dei laureati di primo livello.
In generale, la motivazione nella scelta del percorso universitario è legata in misura rilevante alla disciplina di studio.
I gruppi disciplinari in cui è più alta la quota di laureati spinta da fattori prevalentemente culturali sono:
- letterario-umanistico (57,5%);
- arte e design (48,9%);
- psicologico (46,5%).
I gruppi disciplinari in cui è più alta la quota di laureati spinta da fattori prevalentemente professionalizzanti sono:
- ingegneria industriale e dell’informazione (17,2%);
- economico (14,4%);
- informatica e tecnologie ICT (14,1%);
- educazione e formazione (12,1%).
I gruppi disciplinari in cui è più alta la quota di laureati iscritti senza forti motivazioni né culturali né professionalizzanti sono:
- scienze motorie e sportive (20,5%);
- politico-sociale e comunicazione (18,7%);
- linguistico (16,9%).
Laureati dell’anno 2022: tipo di motivazione nella scelta del corso di laurea per gruppo disciplinare (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea, Indagine sul Profilo dei Laureati
Per quanto riguarda la carriera scolastica pre-universitaria, chi ha un diploma liceale è più frequentemente spinto da motivazioni culturali nella scelta del corso di laurea rispetto a chi possiede un diploma tecnico e professionale (rispettivamente il 31,0%, il 24,4% e il 24,0%).
Chi sceglie il corso sulla base di motivazioni prevalentemente culturali ha avuto migliori performance scolastiche in termini di voto di diploma (83,0/100 rispetto a 79,9/100 di chi si è iscritto senza una forte motivazione culturale o professionalizzante).
In riferimento al genere si riscontrano alcune differenze:
- la motivazione prevalentemente culturale è più frequente fra le donne (il 30,5% delle donne rispetto al 27,4% degli uomini);
- la motivazione professionalizzante è più frequente fra gli uomini (l’11,4% degli uomini rispetto all’8,3% delle donne);
- la percentuale degli studenti per i quali entrambi i fattori sono stati decisivi è, tuttavia, sostanzialmente la medesima per laureati (46,7%) e laureate (48,3%).
Sintesi del Rapporto AlmaLaurea 2023 (.pdf)
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