Il tema degli affitti per studenti universitari è sempre più attuale. Questo approfondimento, analizza la fruizione e la soddisfazione in merito a costo e qualità degli alloggi o posti letto presi in affitto durante il percorso universitario.
Dal 2013 si è registrato un lieve aumento nella fruizione di alloggi in affitto dal 34,1% al 35,0% del 2023.
L’andamento non è stato lineare:
- 2015-2019: crescita di quasi 2 punti percentuali, trainata dall’aumento della fruizione tra i laureati magistrali biennali (dal 37,4% al 41,1%).
- Dal 2020: progressivo calo, con una stabilizzazione intorno al 35,0% dal 2022.
Differenze per tipo di corso e per gruppo disciplinare
Il 35,0% dei laureati del 2023 nel corso degli studi universitari ha preso in affitto un alloggio (o un posto letto) per poter frequentare le lezioni e nello specifico il:
- 42,0% dei laureati magistrali a ciclo unico
- 39,9% dei i magistrali biennali
- 30,6% dei laureati di primo livello
Laureati degli anni 2013-2023: affitto di un alloggio o un posto letto per tipo di corso (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
Per gruppo disciplinare si rilevano differenze sostanziali. I più propensi a prendere un alloggio in affitto sono stati i laureati dei gruppi:
- agrario-forestale e veterinario (43,1%)
- psicologico (42,0%)
- architettura e ingegneria civile (41,9%)
I meno propensi sono stati i laureati dei gruppi:
- educazione e formazione (22,4%)
- giuridico (26,4%)
- economico (28,1%)
- scienze motorie e sportive (28,4%)
Laureati dell’anno 2023: affitto di un alloggio o un posto letto per gruppo disciplinare (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea, Indagine sul Profilo dei Laureati.
Differenze per provenienza geografica, background socio-economico
La provenienza geografica incide in maniera rilevate sulla propensione a prendere in affitto un alloggio. I più propensi sono e gli studenti che hanno sperimentato una mobilità rispetto al luogo di conseguimento del diploma:
- il 78,1% degli studenti che ha conseguito il diploma in una ripartizione geografica diversa da quella in cui ha studiato
Inoltre, la quota di chi ha preso in affitto un alloggio è inferiore per quanti provengono da contesti socio-economici meno favoriti (il 30,2% rispetto al 38,3% di chi ha un’estrazione sociale elevata).
Analizzando il fenomeno sulla base della sede del corso di studio, l’affitto di alloggi riguarda il:
- 38,9% di chi studia al Nord (sale al 45,8% nel Nord-Est)
- 33,5% di chi studia nelle sedi del Centro
- 29,5% di chi studia nel Mezzogiorno (arriva però al 38,9% nelle Isole)
In questo caso le variazioni rispetto al 2013 mostrano:
- un lieve calo per coloro che studiano nelle sedi del Mezzogiorno (-1,5 punti percentuali)
- un lieve calo per coloro che studiano nelle sedi del Centro (-0,4 punti percentuali)
- un incremento per coloro che studiano in una città del Nord (+ 2,1 punti percentuali).
Analizzando la dimensione demografica delle sedi universitarie, emerge che la percentuale di laureati 2023 che ha affittato un alloggio è più alta nelle:
- Piccole sedi del Centro Italia: 43,0%
- Grandi e medie città del Nord: 40,0%
Tuttavia, va considerato che la distribuzione dei laureati è diversa:
- Il 7,7% dei laureati proviene dalle piccole sedi del Centro
- Il 23,8% e il 16,5%, rispettivamente, da grandi e medie città del Nord
Nel Mezzogiorno, i laureati delle grandi città (13,4% del totale) affittano meno frequentemente un alloggio (23,1%), probabilmente per la maggiore attrattività degli atenei locali verso studenti del proprio territorio. Infatti:
- Il 93,5% dei laureati delle grandi città del Mezzogiorno ha conseguito il diploma nella stessa provincia della sede del corso o in una limitrofa (rispetto al 68,3% del totale dei laureati 2023).
La fruizione di alloggi è dunque anche legata alla capacità attrattiva da parte degli atenei di studenti che provengono da province diverse e non limitrofe e che, per frequentare i corsi di laurea, necessitano di un posto letto.
Soddisfazione per la qualità e il prezzo degli alloggi
I laureati 2023 che hanno preso un alloggio in affitto si dichiarano più soddisfatti della qualità rispetto al costo:
- Il 70,3% è soddisfatto della qualità.
- Il 63,9% è soddisfatto del costo.
Le valutazioni variano in base all’area geografica e della dimensione della sede universitaria.
I più critici sono i laureati nelle grandi sedi del Centro (46,9% soddisfatti del costo 64,9% soddisfatti della qualità).
Più soddisfatti sono:
- I laureati nelle sedi di medie dimensioni del Centro (83,8% soddisfatti del costo 78,5% soddisfatti della qualità)
- I laureati nelle sedi di piccole dimensioni del Mezzogiorno (78,7% soddisfatti del costo 78,9% soddisfatti della qualità)
Un dato particolare riguarda i laureati delle sedi di medie dimensioni del Mezzogiorno e del Centro e delle grandi sedi del Mezzogiorno, che risultano più soddisfatti del costo rispetto alla qualità, a differenza delle altre aree geografiche.
In generale, sono i laureati nelle sedi di grandi dimensioni che esprimono livelli di soddisfazione più bassi sia per il costo sia per la qualità degli alloggi.
Andamento temporale
Rispetto al 2013, la soddisfazione per gli alloggi in affitto è aumentata:
- Qualità: +3,8 punti percentuali.
- Costo: +5,0 punti percentuali.
Tuttavia, si registra un calo negli ultimi anni (2020-2023), dopo una crescita costante fino al 2019.
Le variazioni dipendono da area geografica e dimensione della sede universitaria.
Centro e Mezzogiorno:
- Aumento della soddisfazione per costo e qualità dal 2013
- Lieve calo negli ultimi tre anni
Nord:
- Soddisfazione stabile dal 2013
- Calo più marcato dal 2020 al 2023
In particolare, la soddisfazione per il costo dell’alloggio è diminuita in modo significativo tra i laureati del Nord:
- Medie città: -9,2 punti percentuali (dal 77,5% al 68,3%)
- Grandi città: -8,2 punti percentuali (dal 61,7% al 53,5%)
- Piccole città: -7,9 punti percentuali (dal 73,8% al 65,9%)
Laureati degli anni 2013-2023: affitto di un alloggio e soddisfazione per l’alloggio per ripartizione geografica e dimensione demografica della città (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
Fruizione e soddisfazione del contributo per l’affitto
Un aspetto da considerare è la fruizione del contributo per l’affitto erogato dal diritto allo studio. Nel 2023, il 9,6% dei laureati ne ha beneficiato, quota in aumento rispetto al 7,3% del 2015, e tra questi il 58,8% si dichiara soddisfatto. Se si considera solo chi ha effettivamente preso un alloggio in affitto, la quota di chi ha usufruito del contributo sale al 18,5%.
La fruizione di questo contributo è il:
- 19,6% tra i laureati di primo livello
- 17,6% tra i laureati magistrali biennali
- 17,3% tra i laureati magistrali a ciclo unico
A livello disciplinare, la fruizione del servizio del diritto allo studio è più elevata tra i laureati dei gruppi:
- architettura e ingegneria civile (21,3%)
- educazione e formazione (20,7%)
mentre è meno diffusa tra i laureati del gruppo giuridico (15,2%).
Laureati dell’anno 2023 che hanno preso in affitto un alloggio hanno fruito di un contributo per l’affitto per gruppo disciplinare (per 100 che hanno preso in affitto un alloggio o un posto letto, valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
La fruizione del contributo per l’affitto del diritto allo studio è in crescita, passando dal 14,7% nel 2015 (primo anno di rilevazione) al 18,5% nel 2023.
L’aumento è particolarmente evidente in alcune aree:
- Medie città del Centro: dal 14,2% al 23,8%
- Piccole città del Mezzogiorno: dal 17,5% al 23,0%
- Piccole città del Nord: dal 12,4% al 17,5%
- Grandi città del Centro: dal 13,5% al 18,6%
Come prevedibile, il contributo è utilizzato soprattutto dai laureati che si trasferiscono in un’altra ripartizione geografica rispetto a quella di origine (20,4%, +4,0 punti percentuali rispetto al 2015), seguiti da chi si sposta all’interno della stessa area (16,6%, +4,2 punti percentuali).
La fruizione del servizio è influenzata anche dalla provenienza socio-economica: i beneficiari appartengono generalmente a famiglie con minori risorse. Nonostante la stabilità del livello socio-economico delle famiglie tra il 2015 e il 2023, l’utilizzo del contributo è aumentato.
Un segnale positivo è l’aumento della soddisfazione per il contributo ricevuto:
- 2015: il 49,8% dei fruitori si riteneva soddisfatto
- 2023: la quota è salita al 65,8%, con valori più alti nei centri di media e piccola dimensione del Centro e del Mezzogiorno
Le grandi città del Nord registrano la soddisfazione più bassa (61,6%), nonostante un aumento di 15,8 punti percentuali rispetto al 2015, quando era solo del 45,9%.
Sintesi del Rapporto AlmaLaurea 2024 (.pdf)
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