Il punto sulla Great Resignation: qual è lo scenario attuale e cosa possono fare le imprese?

PRONTI AL Lavoro Reggio Emilia, la career fair che favorisce l’incontro tra aziende e laureati in cerca di opportunità sul territorio emiliano-romagnolo, si è aperta con un webinar dedicato ad un tema di grande attualità: la Great resignation o Grandi dimissioni.

Il fenomeno, rilevato in prima battuta negli Stati Uniti, ha preso piede anche negli altri Paesi a partire dal 2021, per poi consolidarsi durante il 2022, come ha ricordato Michelangelo Dalla Riva (Segretario Camera di Commercio di Reggio Emilia), moderatore del webinar.

Claudio Galli (Presidente di AIDP Emilia Romagna) ha riportato i risultati di un’indagine svolta da AIDP nei primi sei mesi del 2022 su 600 referenti delle risorse umane, stando alla quale le dimissioni volontarie sono in aumento, in particolare tra i giovani (il 70% dei dimissionari è tra i 26 e i 35 anni) assunti in ambito impiegatizio nel Nord Italia.

Nonostante i risultati di questo e di altri studi sul tema, Galli ha sottolineato l’importanza di analizzare la Great resignation  considerando i dati in una prospettiva di più lungo periodo, che vada quindi oltre gli ultimi due anni. Adottando questo tipo di prospettiva, infatti, il fenomeno si circoscrive considerevolmente.

Alcune testimonianze aziendali confermano che è possibile in effetti essere più cauti: Alberto Apollo (Responsabile Selezione, Compensation & Benefit e Pianificazione Gruppo Hera) ha parlato infatti di un turn over gestibile, che in Hera è cresciuto lo scorso anno dal 3% al 6%. Sulla stessa lunghezza d’onda è l’esperienza di Credem, per cui Andrea Bassi (Direttore HR Credem) ha riportato che si è registrato nell’ultimo anno l’1% di dimissioni volontarie.

In ogni caso si tratta di un fenomeno che non passa inosservato, in particolare laddove alcuni studi sottolineano il 30-40% dei lavoratori in azienda in questo momento sono intenzionati a lasciarla entro i prossimi 18/24 mesi, il numero sale al 50% se ci si riferisce alle persone fino ai 30 anni.

In generale infatti è tra i giovani che si registrano il maggior numero di dimissioni, Gino Mazzoli (Sociologo Studio Praxis) ha individuato due profili: giovani competenti e ben retribuiti, che abbandonano maggiormente per ambizione o per motivazioni di carriera e giovani con contratti meno tutelanti che non riescono a far fronte al maggior costo della vita nei grandi centri.

A queste cause se ne aggiungono altre: dalla ricerca di condizioni economiche migliori in altre aziende, al miglioramento del rapporto tra vita lavorativa e vita privata, alle nuove aspettative che i lavoratori hanno nei confronti del proprio lavoro, che deve rispecchiare per molti le proprie passioni. Questo elemento era presente in stato embrionale ma il covid lo ha portato allo sbaraglio, soprattutto gli under 30 oggi vogliono condizioni di vita migliori attraverso cambiamenti semplici: sono più pragmatici che idealisti.

Dal canto suo l’azienda può cercare di adottare delle strategie specifiche per limitare il fenomeno, sottolineano i relatori. In particolare è possibile trattare la Great resignation in maniera preventiva, ad esempio adottando un piano di crescita interno, creando percorsi di sviluppo individuale e piani di formazione ad hoc. Questo permette di far percepire ai dipendenti la possibilità di cambiamento e crescita interne, contribuendo da un lato a limitare gli abbandoni dell’azienda e dall’altro a poter guardare all’interno dell’azienda laddove sia necessario sostituire qualcuno, senza la necessità di rivolgersi all’esterno correndo il rischio di scontentare alcuni collaboratori interni.

I relatori sono stati tutti concordi nell’affermare che qualsiasi strategia deve essere intrapresa in maniera coerente con l’evoluzione della cultura aziendale, che deve rivolgersi in maniera sincera e attenta ai propri dipendenti.

 

 

Quali strumenti hanno le imprese per affrontare la great resignation?

Sono intervenuti:
Claudio Galli  - Presidente di AIDP Emilia Romagna
Alberto Apollo - Responsabile Selezione, Compensation & Benefit e Pianificazione Gruppo Hera
Gino Mazzoli - Sociologo Studio Praxis
Andrea Bassi - Direttore HR Credem

Con la moderazione di:
Michelangelo Dalla Riva - Segretario Camera di Commercio di Reggio Emilia

 

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