La laurea magistrale biennale in Ingegneria meccanica, dalla formazione al mercato del lavoro

Caratteristiche, percorso formativo e sbocchi professionali: tutto quello che c’è da sapere sui laureati magistrali biennali in Ingegneria meccanica.

La laurea magistrale biennale in Ingegneria meccanica, dalla formazione al mercato del lavoro

Le indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di valutare le performance formative e gli esiti occupazionali dei laureati dei corsi di studio della classe magistrale biennale in Ingegneria meccanica.

 

Il profilo dei laureati in Ingegneria meccanica

Il 99,1% dei laureati in Ingegneria meccanica ha conseguito il precedente titolo di primo livello in Ingegneria industriale. Sono in prevalenza uomini (89,1%) e, in media, ottengono il titolo magistrale a 26,7 anni. Impiegano in media 2,9 anni (rispetto ai 2 anni previsti dall’ordinamento) per conseguire il titolo magistrale biennale, con un voto medio di laurea pari a 106,5 su 110.
Durante gli studi il 20,6% dei laureati in Ingegneria meccanica ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea, mentre il 67,7% ha svolto tirocini formativi curriculari.
Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 78,8% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.

 

 

La condizione occupazionale dei laureati in Ingegneria meccanica

A un anno dal titolo

A dodici mesi dalla laurea magistrale biennale, il tasso di occupazione per i laureati in Ingegneria meccanica è pari al 92,2%. Il 77,2% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo magistrale biennale; il 12,0%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 10,7% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.
L’1,7% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 42,4% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 21,9% con contratti formativi, mentre il 31,3% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge il 2,6% degli occupati e la retribuzione mensile netta è pari, in media, a 1.506 euro.
Il 95,6% dei laureati in Ingegneria meccanica lavora nel settore privato. È occupato nell’industria metalmeccanica e meccanica di precisione il 59,9% dei laureati, nell’industria manifatturiera l’8,0% e nel ramo dell’edilizia il 6,1%.
Il 52,7% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 42,3% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 4,8% per nulla.

 

A cinque anni dal titolo

Dopo cinque anni dal titolo magistrale biennale, il tasso di occupazione dei laureati in Ingegneria meccanica è pari al 96,0%. Il 4,0% degli occupati, a cinque anni dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), l’86,2% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 7,4% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge l’1,4% dei laureati e la retribuzione media è pari a 1.832 euro netti al mese.
Il 93,2% dei laureati in Ingegneria meccanica lavora nel settore privato. È occupato nell’industria metalmeccanica e meccanica di precisione il 55,9% dei laureati, nel ramo dell’energia l’8,1% e nell’industria manifatturiera il 7,0%.
Il 51,6% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 44,3% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 4,0% per nulla.
A cinque anni dal titolo, tra i laureati in Ingegneria meccanica il 3,5% svolge una professione dirigenziale (compresi gli imprenditori), il 74,6% una professione ad elevata specializzazione, il 14,3% una professione tecnica, mentre il 7,6% una professione esecutiva o di livello inferiore. Concentrando l’attenzione sulle professioni di livello più elevato (prime due voci), la professione più diffusa è quella dell’Ingegnere meccanico (45,6%), seguita a distanza dallo Specialista della gestione e del controllo nelle imprese private (7,1%).