La laurea magistrale biennale in Ingegneria elettronica, dalla formazione al mercato del lavoro

Caratteristiche, percorso formativo e sbocchi professionali: tutto quello che c’è da sapere sui laureati magistrali biennali in Ingegneria elettronica.

La laurea magistrale biennale in Ingegneria elettronica, dalla formazione al mercato del lavoro

Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di valutare le performance formative e gli esiti occupazionali dei laureati dei corsi di studio della classe magistrale biennale in Ingegneria elettronica.

 

Il profilo dei laureati in Ingegneria elettronica

Il 97,9% dei laureati in Ingegneria elettronica ha conseguito il precedente titolo di primo livello in Ingegneria dell’Informazione. Sono in prevalenza uomini (84,7%) e, in media, ottengono il titolo magistrale a 27,0 anni. Impiegano in media 3,1 anni (rispetto ai 2 anni previsti dall’ordinamento) per conseguire il titolo magistrale biennale, con un voto medio di laurea pari a 107,5 su 110. Durante gli studi il 26,5% dei laureati in Ingegneria elettronica ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea, mentre il 39,6% ha svolto tirocini formativi curriculari.
Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 76,5% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.

 

 

La condizione occupazionale dei laureati in Ingegneria elettronica

A un anno dal titolo

A dodici mesi dalla laurea magistrale biennale, il tasso di occupazione per i laureati in Ingegneria elettronica è pari al 90,6%.
Il 79,2% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo magistrale biennale; il 10,9%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 9,9% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.
Lo 0,7% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 54,6% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 17,9% con un contratto formativo, mentre il 24,3% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato).
Il lavoro part-time coinvolge il 3,2% degli occupati e la retribuzione mensile netta è pari, in media, a 1.548 euro.
Il 92,3% dei laureati in Ingegneria elettronica lavora nel settore privato. È occupato nell’industria manifatturiera il 43,7% dei laureati, nell’industria metalmeccanica e meccanica di precisione il 16,9% e nel ramo dell’informatica il 7,9%.
Il 46,4% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; la stessa quota dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 7,2% per nulla.

 

A cinque anni dal titolo

Dopo cinque anni dal titolo magistrale biennale, il tasso di occupazione dei laureati in Ingegneria elettronica è pari al 95,9%.

Il 2,7% degli occupati, a cinque anni dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), l’85,1% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 9,3% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato).
Il lavoro part-time coinvolge il 2,0% dei laureati e la retribuzione media è pari a 1.810 euro netti al mese.
Il 91,3% dei laureati in Ingegneria elettronica lavora nel settore privato. È occupato nell’industria manifatturiera il 36,1% dei laureati, nell’industria metalmeccanica e meccanica di precisione il 20,6% e nel ramo dell’informatica l’8,5%.
Il 45,9% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; la stessa quota dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre l’8,0% per nulla.

A cinque anni dal titolo, tra i laureati in Ingegneria elettronica l’1,1% svolge una professione dirigenziale (compresi gli imprenditori), l’81,4% una professione ad elevata specializzazione, il 10,9% una professione tecnica, mentre il 6,6% una professione esecutiva o di livello inferiore. Concentrando l’attenzione sulle professioni di livello più elevato (prime due voci), la professione più diffusa è quella di Ingegnere elettronico (34,7%), seguita dall’Analista e progettista di software (18,9%).